La soia è un ottimo legume sia sotto il profilo proteico, che lipidico, che glucidico. In particolare è ottimo il suo 36% circa di proteine e il profilo di aminoacidi essenziali che rendono la soia paragonabile a molte proteine animali. Non a caso le proteine isolate della soia sono diffusamente utilizzate tra gli sportivi che vogliono supplementare il loro intake proteico.
A dire il vero alla soia manca sempre un po’ di metionina (uno degli aminoacidi essenziali) e quindi quando uno sportivo mi dice che supplementa con la soia io gli consiglio di affiancare anche uno sfarinato di avena nel suo shake, oppure delle tortillas di mais 🌽 se preferisce masticare.
Il contenuto di lipidi ammonta al 20% circa e la qualità di questi grassi è molto buona: solo il 16% infatti sono grassi saturi, un 25% circa sono monoinsaturi (principalmente acido oleico, lo stesso dell’olio di oliva) ed un 60% circa di poliinsaturi (con un rapporto omega 6/omega 3 di circa 7 a 1). Questo rapporto sbilanciato verso gli omega 6 è il motivo per cui diffido dell’olio di soia come olio da condimento al quale preferisco di gran lunga il caro olio extravergine d’oliva.
Ha meno glucidi degli altri legumi come fagioli, ceci o lenticchie tuttavia l’alto contenuto lipidico della soia fa sì che sia altamente calorica e per questo si presta bene a chi desidera prendere peso in termini di massa magra. Ottimo anche il profilo di fibra, di vitamine e sali minerali (è da dire che ne ha di più rispetto agli altri legumi 😅).
Sento spesso dire che la soia è piena di fattori antinutrizionali ⚠️ e quindi urge subito una spiegazione 🆘.
Saponine, antiproteasi, acido fisico e lecitine sono effettivamente presenti nella soia ed anche in quantità superiori rispetto agli altri legumi ed anche ai cereali.
Queste però sono categorie di sostanze molto eterogenee e benché alcune saponine ed alcuni fitati siano tossici, altre sono addirittura studiati per i loro effetti antitumorali.
Le saponine della soia in particolare non solo non sono tossiche ma sono al contrario ipocolesterolemizzanti.
Le concentrazioni di queste sostanze vengono, inoltre, abbondantemente abbattute durante i normali processi di preparazione della soia ossia ammollo, cottura, fermentazione e germogliazione.
C’È FORSE QUALCUNO CHE MANGIA LA SOIA CRUDA???🤔🤔🤔
Inoltre non dimentichiamoci che l’organismo ha delle straordinarie capacità di adattamento ed è provvisto di sistemi difensivi per disinnescare questi antinutrienti 💣.
Nelle persone che consumano abitualmente la soia viene persa solo una piccola parte dell’intero patrimonio di minerali e vitamine presente in essa è quindi l’apporto rimane molto buono😇.
Da dove e come.
Le origini della soia risalgono a più di 3.000 anni fa in Cina dove fu addomesticata nelle regioni settentrionali, mentre da noi arrivò solo alla fine del 19esimo secolo.
Oggi il più grande produttore mondiale di soia sono gli U.S.A. per questioni commerciali e agronomiche che però esulano dallo scopo di questo testo.
Chi pensa di non mangiare mai la soia perché non beve il latte di soia e rifiuta il tofu, fa come al solito un puro atto di fede.
La soia ce la ritroviamo come ingrediente e come emulsionante in una miriade di alimenti industriali.
Il 90% della soia coltivata è tuttavia destinata all’alimentazione del bestiame, quindi...ce la mangiamo indirettamente attraverso gli alimenti di origine animale come pollame, etc.
La soia è da anni sul banco degli imputati e su di essa si concentrano pareri contrastanti.
Il suo contenuto di isoflavoni (genisteina, daidzeina, gliciteina) è ritenuto responsabile di effetti oncogenici in quanto in grado di mimare l’azione fisiologica degli estrogeni.
Nel corso degli anni si è tuttavia capito che le cose non stanno così e ora proveremo a fare un po’ di chiarezza 🧼🧽.
La vita è vita!
I risultati a sfavore della soia sono stati riscontrati solo in laboratorio e solo con test sugli animali, l’attività estrogenica è inoltre risultata essere solo piuttosto debole.
È invece stato riscontrato che diversi costituenti della soia hanno proprietà anti-carcinogene e antiossidanti, inducono l’apoptosi e inibiscono l’angiogenesi.
A dimostrazione di questa tesi riporto un dato: in ben 3 meta-analisi il consumo di soia è risultato inversamente associato all’incidenza, guarda caso, del tumore al seno (proprio uno dei tumori su cui si è più di tutti dibattuto).
Le metà-analisi sono strumenti che riassumono i dati provenienti da diversi studi di ricerca e quindi sono considerati ottimi strumenti di indagine.
Perché questo?
Gli isoflavoni sono sostanze fenoliche che svolgono attività fitoestrogenica.
Soprattutto in una parte della popolazione caratterizzata da una microflora batterica intestinale particolare, gli isoflavoni sono in grado di mimare BLANDAMENTE l’attività degli ormoni estrogeni.
Questo può effettivamente rappresentare un problema per gli atleti maschi predisposti, ai quali per tale ragione sconsiglio di assumere soia con assiduità.
Invece nelle donne non ancora in menopausa che hanno un microbiota in grado di metabolizzare gli isoflavoni della soia in fitoestrogeni, questi possono attenuare l’attività biologica degli estrogeni fisiologici propri della donna con sensibile riduzione del rischio di tumori ormoni-dipendenti.
Dopo la menopausa invece, quando gli estrogeni vengono a mancare ecco che fanno esattamente il contrario.
Come se svolgessero una specie di terapia sostitutiva blanda.
Ecco che allora un consumo di soia dopo la menopausa può ad esempio essere utile nel mantenimento dell’integrità delle ossa perché aumentano l’assorbimento del calcio fondamentale per la mineralizzazione ossea.
Gli estrogeni proteggono le donne dagli incidenti cardiovascolari (infarti e ictus) ed una meta-analisi del 2017 di 10 studi epidemiologici condotta dal professor Yen Z. et al. conferma che la soia esplica una significativa protezione cardiovascolare nelle donne in menopausa.
Un altro problema del calo di estrogeni in menopausa è l’aumento del rischio di tumore al colon. Un’altra meta-analisi del 2016 condotta dal professor Yu et al. conclude che proprio gli isoflavoni della soia proteggono dal rischio di cancro al colon retto.
Gli isoflavoni possono anche causare interferenza con la funzione della tiroide ma solo se vengono assunti a dosi elevate e fuori controllo. Alle dosi assunte con l’alimentazione normale, non esiste neppure questo problema. Salvo problemi progetti i particolari valutabili caso per caso.
Quando la soia manifesta i suoi effetti???
Si è capito che per far sì che la soia sia una VERA ALLEATA per la nostra SALUTE deve essere consumata in modo costante (non necessariamente in grandi quantità, ma costante) e INIZIANDO GIÀ IN GIOVANE ETÀ.
È proprio questo il trucco: è un ottimo consiglio quello di abituarsi a consumare modeste quantità di soia fin da parecchi anni prima della menopausa, perché aiuta nella protezione da molte patologie.
Questa consapevolezza ci deriva dalle popolazioni asiatiche che ne fanno un uso regolare fin dalla giovane età e non nella forma in cui la conosciamo noi (latte di soia e gli edamame al ristorante cinese), quanto piuttosto NELLE FORME TRASFORMATE DELLA SOIA: il tempeh, il natto, il miso, il sufu, i formaggi e lo yogurt di soia.
Ma anche il tofu può risultare interessante...basta imparare a cucinarlo😄
Fermentazioni e lunghi ammolli ci regalano gli effetti migliori della soia 🎉🎉🎉🎉.
Soia e malattie.
Lecitine di soia, fitosteroli della soia e saponine della soia rendono poi questo importante legume una meravigliosa risorsa per abbassare il colesterolo. Questo avviene perché queste molecole interferiscono con la circolazione entrero-epatica ostacolano il riassorbimento del colesterolo presente nella bile favorendone l’escrezione con le feci.
Anche isoflavoni, la fibra e alcune proteine della soia partecipano a questa azione ipocolesterolemizzante agendo sulle famigerate LDL.
Una menzione sulle storie che circolano su presunti effetti ormonali indesiderati negli adolescenti, disturbi della crescita nei giovani ed anche sullo sviluppo anormale dei feti. Ebbene queste sono fantasie che non sona mai state confermate da alcuna ricerca scientifica.
Al più si può supporre che l’enorme quantità di soia NON FERMENTATA presente nella catena alimentare potrebbe creare qualche disturbo ormonale, al netto però degli altri inquinanti presenti nelle vite di tutti noi.
Andatevi a vedere questa bella review del 2017 nel caso abbiate dubbi a riguardo:
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/?term=health+impact+of+childhood+and+adolescent+soy+consumption&filter=datesearch.y_1
Sulla questione OGM personalmente lo ritengo un argomento caliginoso.
La soia è massicciamente coinvolta nelle colture OGM, tuttavia chi non desideri consumare soia OGM basta che si rivolga alla soia biologica senza per forza rinunciare a tutto il patrimonio offertoci da questo valido legume.
In definitiva...
...la soia ed i prodotti a base di soia non sono sicuramente dannosi, ed anzi, proprio grazie ai suoi ISOFLAVONI la soia potrebbe essere utile per le persone a rischio cardiovascolare e per le donne che abbiano già avuto episodi di tumori ormoni-dipendenti come il tumore al seno, tumore ovarico e all’endometrio.
Dovrebbero piuttosto essere evitati assolutamente gli isoflavoni e le proteine di soia isolati e assunti, come tali, con gli integratori.
Le donne che una volta giunta la menopausa iniziano, senza aver mai consumato soia a parte gli edamame al ristorante cinese, a “spararsi” 💥 integratori di fitoestrogeni come fossero la panacea...dovrebbero stare attente. È necessario valutare benne caso per caso 🧐!!
Per concludere...
Il piatto della bilancia pende nettamente a favore della PREVENZIONE espletata dalla soia ⚖️.
Leggete quindi le etichette 🧾 ed in caso di dubbi, non improvvisate e rivolgetevi a professionisti competenti 👨🏻🎓👨🏻⚕️!!!